Il “Cuppari” viene fondato il 12 dicembre 1860 come Istituto Tecnico Agrario. Inizia a funzionare due anni dopo come sezione Amministrativo-commerciale. Nella realtà economica del territorio, fortemente agricolo, l’iniziativa dura un anno e con due soli alunni. L’Istituto torna alla sua vocazione con il preside avv. Eugenio Meriggiani (foto a sinistra).
1876-77: il corso si suddivide nelle sezioni di Agrimensura e Agronomia. Nel ’77, i licenziati conseguono il duplice diploma di perito agrimensore e perito agronomo. Nel ‘78, l’Istituto passa alle dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione. La sede è presso l’ex convento di S. Floriano. L’aumento degli iscritti, la sempre più ricca strumentazione scientifica e didattica esigono una sistemazione migliore. Il trasferimento nell’ex-monastero delle Clarisse avviene il 15 ottobre 1885.
Tra il 1898 e il 1900 l’Istituto partecipa all’esposizione di Torino e a quella universale di Parigi.
Nel 1906, nella sezione di Agronomia, si licenzia la prima donna, Elda Peloni.
La sezione agronomica permette ora ai licenziati il conseguimento della patente di maestro elementare. Nel 1908, il preside Felcini sostiene la necessità di istituire la sezione di Ragioneria e Commercio, interpretando le esigenze di un territorio che vede nascere nuove iniziative industriali. La realtà economica dell’Italia giolittiana porta con sé tensioni sociali, scioperi e manifestazioni che contagiano giovani e studenti.
Con R. Decreto, il 28/9/1911, viene istituita la sezione commerciale.
Il 24 maggio 1914, Ancona si sveglia sotto un bombardamento austriaco. È iniziata la Grande guerra. Dalla scuola sono avviati al fronte studenti e giovani insegnanti, sostituiti, questi, da donne e pensionati.
Gli anni ‘19-20 sono difficili. Scoppiano agitazioni e scioperi. Nel ’20, Ancona vive una rivolta con morti e feriti. Il 27 giugno, una sommossa consegna Jesi agli insorti. L’ordine viene bruscamente ristabilito dalle guardie regie.
Nel ’22, si inaugura la lapide agli studenti caduti nella Grande guerra.
(Sopra una foto della Sezione di Ragioneria 1914). La scuola italiana nel ventennio fascista si adegua al regime. Le presidenze sono assegnate a uomini di provata fede fascista. I nuovi insegnanti non vengono immessi in ruolo se non sono iscritti al fascio. Per i pochi professori antifascisti non è vita facile. Il preside Antonio Umani è a disagio con il programma di educazione fascista. Ma i problemi urgono: anzitutto, quello dei locali insufficienti per la crescente popolazione scolastica. C’è anche il problema della preparazione degli studenti. Se le stragi all’esame di ammissione al corso superiore depongono a favore della serietà della scuola, gli insuccessi agli esami di Stato, attentamente valutati dalle autorità, sono un giudizio sull’Istituto e sul preside, ritenuto il garante della disciplina, dell’efficienza, della moralità e del decoro. Altri problemi sorgono con l’avvento del personale femminile. Intanto l’Istituto, dal 1° ottobre 1933, è divenuto R. Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Pietro Cuppari”.
Negli anni del secondo conflitto mondiale, la sede è occupata dall’amministrazione civile italiana e dal governo militare alleato. Nei primi mesi del 1943-44, si tengono poche lezioni, mentre inizia il computo del materiale depredato. Nel 1944-45, nella sede coabitano, oltre all’Istituto, la scuola media, l’avviamento professionale e le truppe alleate.
Gli anni ’50 sono occupati a cancellare le tracce della guerra. Gli anni tra il ‘50 e il ‘56 registrano un rapido aumento di iscritti, con oltre 400 alunni. I problemi sono quelli di sempre: svolgimento dei programmi, orari, difficoltà degli studenti tecnici con grammatica e sintassi, indirizzo eccessivamente teorico degli studi…
Nel 1960 arrivano le celebrazioni per il centenario della fondazione, col titolo “Italia ’61 – Cuppari ‘61”. Il 22 ottobre si tiene un grandioso raduno nazionale di antichi allievi e insegnanti, con la commemorazione ufficiale al teatro Pergolesi e un pranzo al Circolo Cittadino.
L’anno scolastico 1968-‘69 fa rifluire sul “Cuppari” l’ondata di contestazione che investe la società. C’è l’esigenza di affrontare i problemi della nuova generazione, che contesta la struttura autoritaria della scuola italiana. Il DL 31/5/1974 concede le assemblee studentesche e le elezioni scolastiche diventano una nuova forma democratica di partecipazione. Nei nuovi organi di istituto si percepiscono gli echi della lotta politica che attraversa la società italiana.
In questi anni, il “Cuppari” deve suddividere in vari plessi i suoi 1.500 alunni.
Nel settembre del 1978, 14 giovani nigeriani chiedono l’iscrizione al corso geometri, rappresentando una novità nel panorama scolastico cittadino. (Sopra, alcuni studenti nigeriani nel 1980). Tenendo fede alla sua tradizione di ospitalità, l’Istituto favorisce l’integrazione degli alunni di diversa nazionalità e la convivenza democratica di tutti gli alunni.
Il “Cuppari” ha sviluppato anche la piena accoglienza di ragazzi in situazione di handicap. Gli anni successivi vedono l’Istituto impegnato ad adeguare costantemente l’offerta formativa alle esigenze del territorio nel quale opera. Glielo consente e glielo impone il suo status di scuola statale: una prerogativa che, in assenza di pregiudiziali ideologiche e culturali, lo pone nel solco della più autentica e valida impostazione laica e dialogica propria di una istituzione culturale e formativa.
La Storia del "Cuppari"